Dopo il post sull'amico Fausto, verso la fine di agosto, e dopo parecchio tempo, mi apprestavo a rendere omaggio ad un altro grande (forse il più grande) giocatore con il quale abbia avuto la fortuna di dividere lo spogliatoio e il terreno di gioco: Mauro Trillini. L'occasione era data dal raggiungimento da parte di Mauro dei suoi primi cinquant'anni. La cosa bella è che lui è anche mio cugino di 1° grado e la stima, il rispetto e l'ammirazione sono ancora più amplificati. Come poi succede spesso in questi casi si hanno diverse cose da fare o si vuol rendere al meglio quello che è il pensiero e si aspetta a pubblicare il post fino a quando non ci si sente veramente contenti di ciò che si è scritto. Quindi i giorni passano uno sull'altro ma non ti preoccupi perchè tanto dici:"ormai ci sono, un giorno in più o in meno non dice nulla...". Ora è passato molto più tempo e la domanda sorge spontanea: perchè? Domenica 6 settembre ho dovuto ricoverare mio figlio all'ospedale in gravi condizioni nelle quali ha rischiato seriamente di lasciarci per sempre. La diagnosi: gravissima crisi di iperglicemia...Diabete TIPO 1. Qualcuno dirà: si ok, ma che c'entra con questo blog e con questo post? Apparentemente niente. Il pezzo che avevo scritto su Mauro parlava soprattutto di gol, dribbling e giocate da fuoriclasse, ma ho deciso di stravolgerlo perchè in questo momento mi ricordo solo le due telefonate intercorse tra noi due in quei giorni e che mi hanno dato, insieme ad altre voci e persone, la forza di superare i terribili momenti iniziali della malattia di mio figlio. Sinceramente ora mi piace più sottolineare e ringraziarlo per questo rispetto al resto. Lo so la frase è largamente retorica, ma nel momento del bisogno si vede sempre su cui puoi o non puoi contare se hai bisogno di aiuto. Il mio saluto va anche a sua moglie Cinzia, che abbraccio forte anche se milanista, e ai suoi due figli "Ale" (futuro nobel) e "Massi" (futuro campione di calcio) al quale dico: "Passione, cuore, testa e gambe. Cerca di sapere prima di chi puoi fidarti in questo calcio così decaduto. Ce la farai e se hai bisogno di qualsiasi cosa chiama quando vuoi". Infine quindi, auguri a te caro cuginetto per i tuoi anni portati così splendidamente. Se leggerai questo post spero che non ti senta trascurato per non aver parlato di te come calciatore. Sappi solo che è stato scritto con il cuore e spero possa rafforzare quello che unisce me, te, Ale, Massi e Manu.....
venerdì 2 ottobre 2009
martedì 24 febbraio 2009
Total Bomber!
300!!!! Questo è il mio personalissimo, modesto, ma affettuosissimo omaggio al più grande realizzatore con cui abbia giocato. Fausto Curzi, classe 1960. La mia esperienza calcistica accanto a lui è durata dal 1996 per 3 stagioni al Montegranaro e poi di nuovo a Mogliano in tempi più recenti per altri 2 anni. Mi permetto di dire, se lui me lo consente, che dal 1996 è forte anche l'amicizia che a lui mi lega nonostante oramai gli sporadici contatti. Però credo che certi legami rimangano comunque, anche se il tempo e le distanze a volte tendono da affievolirli. 300 dicevamo. Sì. Una cifra impressionante di fronte alla quale si rimane piuttosto intimoriti. Tra l'altro, anche se negli ultimi anni ha navigato in categorie più basse, il grosso del suo bottino lo ha raccolto in serie di tutto rispetto: Cnd, Eccellenza e Promozione. Ora, potrei stare qui a parlare di quanto è stato bravo o del suo gol più bello secondo me, o della sua splendida longevità sportiva, ma sarebbero solo parole estremamente riduttive su quello che poi è l'uomo che ha voluto e meritato fortemente questo traguardo. Quindi preferisco omaggiarlo con alcune istantanee di aneddoti relativi al triennio gialloblu di Montegranaro. Penso che anche lui si divertirà.
1. DANTE, TOTALE!: questa era la frase con cui io, e lui, ma prima di me lui, ci rivolgevamo a Dante, il massaggiatore della squadra per avere in cambio il massaggio alle gambe (avanti e dietro) e alla schiena. Questo accadeva prima di ogni match e la sera in albergo quando andavamo in ritiro il sabato. Il massaggio in camera era corredato spesso da partite della Liga Spagnola, allora su TMC2, di cui è ancora memorabile lo scontro tra Real Saragozza ed Extrema Dura con fallacci a ripetizione e botte da orbi.
2. COUNTDOWN! Dopo il gol vittoria di Malaspina nello spareggio (poi reso nullo) di Foligno per la permanenza in CND tra noi e Civitacastellana, per 10 minuti, nella panchina orfana del Mister Andrea Emili, espulso per invasione di campo sul gol (poi trovato nel palazzetto a fianco a guardare la gara di balli latini), Fausto ed io siamo rimasti a gestire la squadra nell'ultimo atto della stagione. Eravamo già stati dati per spacciati e ora ci trovavamo ad un passo dalla salvezza. In quei momenti nessuno, neanche Chuck Norris, sarebbe rimasto freddo. Noi però, a parte incitare i nostri compagni a resistere, l'unica cosa che facemmo fu di guardare l'orologio ogni 30 secondi e ridendo e guardandoci ripetevamo:"Countdown, countdown!". I ragazzi più giovani in panchina erano increduli e non sapevano cosa dire. Follia pura.
3. TRIANGOLO VERDE. Sambenedettese-Montegranaro. Dopo l'appello il Mister (sempre Emili) ci fa un bel discorso motivazionale sulla partita, ma quando siamo tutti belli carichi e pronti gli scappa la frase "....dimostriamolo sul Triangolo verde". Grande prontezza di riflessi e si corregge subito dicendo"....scusate volevo dire Quadrato verde". A quel punto Fausto da gran professore qual'è apostrofa "beh! Se proprio vogliamo essere precisi, Rettangolo verde". Pausa di silenzio. Mega risata. Svanisce in un attimo tutto il pathos. Comunque grande partita.
4. SACCHEGGIO AL METAURO. Ad ogni trasferta fatta verso la provincia di Pesaro e Ancona, al ritorno l'imperativo era di fermarsi all' Area di Servizio Metauro Ovest per una merenda ristoratrice dopo le fatiche della partita. Grido di battaglia: Saccheggio al Metauro. Menù fisso: per me Camogli e Birra media; Fausto, Rustico e Coca con tavoletta Milka finale da gustare nel resto del viaggio. Vinto o perso fino a casa si rideva sempre.
5. VOLO NON VISS VULT: grande compagno di partite a Tresette, nel quale eravamo quasi invincibili. Questa era la frase per dire, quando era di mano, che non ne aveva più di quel seme. In gergo si dice appunto "volo".
6. FAUSTO, CHE DICI, CE LA FAREMO?: Questa era la frase con cui Franco Nardini per mesi, tutti i giorni, ha tormentato il povero Fausto nei timori della retrocessione. Fobico!
7. PASSATA E' LA TEMPESTA...: Una caratteristica comune è anche la passione per la cultura in generale. Memorabili le trasferte in pullman dove lui si presentava con il numero domenicale del Sole 24 ore con l'inserto cultura ed io invece con la mia inseparabile Settimana Enigmistica. A tal proposito di volta in volta prendevamo qualche rampollo esordiente e dopo aver risolto uno schema con chiave finale (quasi sempre un proverbio o un aforisma) facevamo commentare con parole sue al malcapitato il significato della soluzione. Le risposte erano da antologia.
Per non rendere troppo lungo questo post per ora mi fermo qua, ma ce ne sarebbero moltissime di storielle da raccontare. Invito tutti, ma anche lo stesso Fausto, ad integrare l'elenco.
Per ora posso solo rinnovare le mie più vive congratulazioni per il Total Bomber Fausto Curzi, il quale mi ha insegnato molto rimanendo sempre se stesso. Un giocatore straordinario, un grande uomo, un amico. 300 volte grande!
lunedì 12 gennaio 2009
Ciao Claudio, ciao Presidente....
Proprio alla fine dello scorso anno, in due occasioni, dopo che per anni ci eravamo quasi tutti persi di vista, sono riuscito a rimettere insieme, in appunto due belle cene, i vecchi compagni di squadra di tanti anni fa. Una che è stata già citata in un precedente post, l'altra poco prima in cui erano presenti i giocatori della mia prima stagione calcistica a livello di prima squadra. In entrambi i casi si trattava di Macerata e in entrambi i casi era presente Claudio Molinari, il Presidente di allora. Lo potete riconoscere nella foto di gruppo del post "Ieri, Oggi, Domani", al centro, con gli occhiali. Purtroppo, anche se pensavo che in questo blog avrei raccontato solo storie divertenti, mi ritrovo a commemorare la sua morte. E' stato uno dei grandi artefici della prepotente rinascita della Maceratese all'inizio degli anni '90 e della quale, come giocatore, anch'io facevo parte. La scorsa settimana all'improvviso ci ha lasciato, e tanta è stata la sorpresa perchè nulla poteva far presagire la sua scomparsa. Nell'unirmi al dolore dei suoi familiari, vorrei ricordarlo come nelle due ultime occasioni in cui abbiamo cenato insieme, dove ha tenuto banco con i suoi aneddoti, le sua sferzante ironia e tante altre storie su questo nostro amato gioco del pallone. Da lassù continuerà, come prima, ad aiutare il calcio di Macerata che ne ha sempre bisogno. Ciao Claudio, ciao Presidente.............
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