venerdì 2 ottobre 2009

Legami di sangue


Dopo il post sull'amico Fausto, verso la fine di agosto, e dopo parecchio tempo, mi apprestavo a rendere omaggio ad un altro grande (forse il più grande) giocatore con il quale abbia avuto la fortuna di dividere lo spogliatoio e il terreno di gioco: Mauro Trillini. L'occasione era data dal raggiungimento da parte di Mauro dei suoi primi cinquant'anni. La cosa bella è che lui è anche mio cugino di 1° grado e la stima, il rispetto e l'ammirazione sono ancora più amplificati. Come poi succede spesso in questi casi si hanno diverse cose da fare o si vuol rendere al meglio quello che è il pensiero e si aspetta a pubblicare il post fino a quando non ci si sente veramente contenti di ciò che si è scritto. Quindi i giorni passano uno sull'altro ma non ti preoccupi perchè tanto dici:"ormai ci sono, un giorno in più o in meno non dice nulla...". Ora è passato molto più tempo e la domanda sorge spontanea: perchè? Domenica 6 settembre ho dovuto ricoverare mio figlio all'ospedale in gravi condizioni nelle quali ha rischiato seriamente di lasciarci per sempre. La diagnosi: gravissima crisi di iperglicemia...Diabete TIPO 1. Qualcuno dirà: si ok, ma che c'entra con questo blog e con questo post? Apparentemente niente. Il pezzo che avevo scritto su Mauro parlava soprattutto di gol, dribbling e giocate da fuoriclasse, ma ho deciso di stravolgerlo perchè in questo momento mi ricordo solo le due telefonate intercorse tra noi due in quei giorni e che mi hanno dato, insieme ad altre voci e persone, la forza di superare i terribili momenti iniziali della malattia di mio figlio. Sinceramente ora mi piace più sottolineare e ringraziarlo per questo rispetto al resto. Lo so la frase è largamente retorica, ma nel momento del bisogno si vede sempre su cui puoi o non puoi contare se hai bisogno di aiuto. Il mio saluto va anche a sua moglie Cinzia, che abbraccio forte anche se milanista, e ai suoi due figli "Ale" (futuro nobel) e "Massi" (futuro campione di calcio) al quale dico: "Passione, cuore, testa e gambe. Cerca di sapere prima di chi puoi fidarti in questo calcio così decaduto. Ce la farai e se hai bisogno di qualsiasi cosa chiama quando vuoi". Infine quindi, auguri a te caro cuginetto per i tuoi anni portati così splendidamente. Se leggerai questo post spero che non ti senta trascurato per non aver parlato di te come calciatore. Sappi solo che è stato scritto con il cuore e spero possa rafforzare quello che unisce me, te, Ale, Massi e Manu.....

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