SECONDA STORIA: Stagione calcistica 1996-97. La mia squadra è il Montegranaro. Campionato Nazionale Dilettanti. La partita in questione viene giocata allo Stadio di Montegranaro contro il Civitavecchia, formazione laziale di alta classifica. A noi servono punti per mantenere viva la speranza di salvezza, e siamo obbligati alla vittoria. La tensione è palpabile e la nostra squadra è prontissima alla "battaglia". Il campo è allentato dal clima invernale. L'allenatore Andrea Emili (lo ritroveremo in altre storie tra le quali "L'invasione di Foligno") che ha sostituito Dari a metà stagione, ha messo in campo un mix di giovani e uomini d'esperienza tra i quali Telloni, Fermani, Tentella, De Angelis, Cocchi, Rubini, Travaglini, Nardini, Curzi e chi vi scrive. La tattica è semplice: grande corsa, pressing a tutto campo e rapide verticalizzazioni. L'avversario è alle corde per tutto il primo tempo e oltre, ma è prorpio qui che sta la differenza spesso tra chi lotta per la salvezza e chi lotta per le alte sfere della classifica. Il nostro gol non arriva, quello del Civitavecchia sì. Si riporta la palla a metà campo con il morale sotto il fango calpestato dai tacchetti. Per fortuna a pochi minuti dalla fine riusciamo ad ottenere un calcio di rigore che Edoardo Rubini trasforma con rabbia. Il pareggio ci da un po' di sollievo ma sappiamo che prima della partita non avremmo mai firmato per un risultato del genere in quanto la nostra classifica è disperata e i 3 punti sono indispensabili. Siamo rinfrancati ma allo stesso tempo consci che non abbiamo più "birra" in corpo e sarà anche difficile per tutti finire il match. Comunque ci riversiamo in attacco sperando nella provvidenza. Calcio di punizione dalla nostra metà campo: De Angelis, dotato di un calcio molto lungo, scaraventa la palla verso l'area di rigore avversaria. C'è la respinta di testa del difensore centrale. Io sono piazzato a circa 30 metri dalla porta, leggermente spostato sulla destra e la palla sta scendendo verso di me. Sono completamente solo e la cosa più ovvia da fare è mettere la palla a terra e cercare di imbastire una buona azione per andare a concludere. In una frazione di secondo mi balena questo pensiero alla mente:"Ma se tiro e faccio gol che succede? E se faccio una cagata?". Colpisco la palla di collo pieno, al volo e con una potenza che al 90° proprio non mi aspettavo. Un siluro! Colpisce la traversa rimbalza sul portiere e va dentro. Dopo qualche secondo mi ritrovo travolto e sommerso da 10 invasati in maglia gialloblu. Dopo qualche minuto l'arbitro fischierà la fine e con un grande abbraccio anche da parte del mister mi sento l'eroe di giornata. Una bellissima sensazione...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Complimenti S.D.!
Saluti
Alver Torresi
Grazie Alver,
sei il primo ad aver visitato il mio blog. A presto.
Complimenti per il blog Simo.Ho rivissuto una meravigliosa pagina tra i ricordi più belli...c'ero anch'io!Mirko Fratini
Posta un commento