lunedì 29 dicembre 2008

Il tunnel dell'Apocalisse


Campionato di serie C2 girone B 1995/96. Partita: Tolentino-Giorgione. In questo match, che all'epoca assegnava dei preziosissimi punti salvezza per entrambe le squadre, sono successe alcune tra le cose più incredibili a cui io ho assistito in oltre 20 anni di calcio. Sia dal punto di vista strettamente sportivo che da quello della scienza comportamentale umana! Partendo dall'aspetto calcistico dico subito che abbiamo perso in casa 2 a 1 e (qui vengono per me le dolenti note), il primo dei due gol degli avversari è stato fatto grazie ad un madornale errore del sottoscritto che sicuramente avrebbe potuto vincere premi a Mai dire Gol o Paperissima: sugli sviluppi di un corner, io, appostato sul palo, ho lasciato andare in porta un tiro innocuo di un avversario perchè credevo finisse fuori. Avrei voluto sotterrarmi e poi la mia prestazione complessiva è stata all'altezza del gollonzo. Continuando dal punto di vista "quasi" sportivo, lo dico con estrema sincerità e onestà, il Giorgione non meritava affatto la vittoria, anzi. Sono successe cose contro il Tolentino che avrebbero fatto arrossire Moggi & Co. In virtù di ciò, nell'ordine, vi racconterò cosa è successo negli ultimi minuti della gara premettendo che fortunatamente non è accaduto nulla sugli spalti e tra i tifosi. All'ennesimo fuorigioco inesistente sbandierato dal guardalinee, sommato ad almeno 3 calci di rigore clamorosi non concessi, dalla nostra panchina si alza un dirigente di cui non faccio il nome per rispetto (lo chiamerò Pompetta che era il soprannome che a lui aveva dato Edoardo Rubini, mio compagno di squadra). Pompetta, a partita ancora in pieno svolgimento si apposta alle spalle del guardalinee (circa 50 cm.) apostrofandolo con i peggiori epiteti e minacce mai sentiti. Lo stesso collaboratore dell'arbitro farà gli ultimi minuti di recupero rimanendo almeno mezzo metro dentro il terreno di gioco per paura di prendere botte a go-go. Nel frattempo in vista del fischio finale anche in panchina ci si organizza per quando l'arbitro fischierà la fine. Una voce, di cui non posso svelare la fonte (ma mooolto autorevole!), si leva e dice:" Appena fischia la fine, tutti sotto lu tunnel a fà casì!!!". Detto. Fatto. L'arbitro fischia e sancisce l'1 a 2 per gli ospiti. Inizia una corsa forsennata verso il tunnel, dove le forze dell'ordine, impreparate ed in numero esiguo, non riescono ad arginare la furia dei giocatori del Tolentino verso la terna e verso i giocatori avversari (visto che qualcuno aveva avuto la brillante idea di sfottere anche...). Partono insulti di ogni tipo, schiaffi, calci nel sedere e quant'altro. Nel marasma generale solo un nostro giocatore, Maurizio Montingelli, entrato nella ripresa con il numero 16, rimane in mezzo al campo e aspetta calmo calmo la fine di tutta questa baraonda per almeno 10 minuti. Quando tutto è finito rientra negli spogliatoti e se ne va a casa senza aver minimamente partecipato all'accaduto. Poco prima negli spogliatoi si faceva il resoconto di tutto quello che si era combinato e detto tra rabbia e anche qualche risata. Il giorno dopo visti i "tragici" fatti, il giudice sportivo in riunione straordinaria decide di intervenire sull'accaduto. Esito: 6 giornate di squalifica al numero 16 Montingelli!! Al primo allenamento il Mister castori cerca timidamente di far venire alla luce i fatti per poter effettuare un ricorso ed eventualmente squalificare chi effettivamente lo meritava...........ma ne siamo tutti usciti immacolati e il povero Maurizio ha scontato le 6 giornate.

venerdì 21 novembre 2008

Ieri, oggi, domani...


Un'altra foto storica. Rappresenta un periodo che sicuramente sarà difficile da eguagliare un po 'ovunque. A Macerata quasi impossibile. Anche qui posso ritenermi fortunato di aver fatto parte di un gruppo che, nel periodo del primo fallimento della Maceratese, prima con il nome di Macerata calcio e poi con quello di Nuova Maceratese, è stato capace di risalire dalla Prima Categoria fino in serie C2 conseguendo 4 promozioni consecutive dal 1989/90 al 1993/94. Ovviamente c'era più o meno tutto che funzionava a dovere, ma a mio parere, prima delle qualità tecnico/tattiche (tantissime in tutti), c'erano le qualità e le doti umane di ognuno di noi. Di nessun giocatore, apparentemente si sentiva la mancanza in campo, ma di tutti si notava la presenza. Una squadra piuttosto giovane come età media e mi permetto anche di dire che il rapporto tra la spesa e i risultati ottenuti, per la società, è stato di gran lunga favorevole. Io facevo parte di quel mini-gruppo che proveniva direttamente dalle giovanili. A questo gruppo è stato associato un'altro gruppo, sempre di giovani, provenienti da altre squadre, che a loro volta hanno ricevuto l'apporto dei classici giocatori "anziani" che chiudono il cerchio per una compagine di successo. Di tutti questi, nessuno si è perso per strada, anzi, tutti sono stati e qualcuno lo è ancora, giocatori di valore assoluto che hanno dato il loro grande apporto anche in campionati professionistici. Citarli uno per uno mi sembra banale. Vorrei invece far notare a tutti che l'entusiasmo, la voglia di vincere, la voglia di ridere, la forza di non mollare mai, la serietà professionale e anche l'amicizia, avrebbero schiacciato qualsiasi avversario. Infatti reputo che la mia fortuna (citata all'inizio) non sta tanto nel fatto che io abbia vinto dei campionati, ma bensì nel fatto che ho conosciuto dei ragazzi che non dimenticherò mai, i quali mi hanno arricchito come uomo e tanto anche come giocatore. Aneddoti e storie divertenti ce ne sarebbero a iosa e sicuramente più avanti ne citeremo alcune. Per ora mi basta chiudere gli occhi ed inebriarmi con il ricordo di un momento irripetibile come gli anni che avevo in quell'epoca.

martedì 26 agosto 2008

Scuola Calcio



Questa foto rappresenterà per il resto della mia vita, il bellissimo ricordo di una persona cara prematuramente scomparsa, ma soprattutto di una squadra che a livello giovanile ha vinto tutto ciò che poteva vincere e anche oltre. La persona alla quale è legata il ricordo è Euro Compagnucci. E' stato il mio primo vero allenatore, che ha saputo sviluppare e incrementare sia il mio amore per questo sport, che le capacità di cui ero dotato. Se sei un fenomeno si vede subito fin da piccolo e se non hai grilli per la testa hai buone probabilità di farcela, ma se sei un giocatore "normale", la testa a posto e hai la fortuna di incontrare gente così, riesci sicuramente a migliorare tantissimo e magari costruirti una piccola carriera nei campionati dilettantistici da giocatore rispettato e perchè no, a volte, anche temuto dall'avversario. E' proprio quello che è successo a me. Qualche dote tecnica c'era e fisicamente non avevo grossi gap. Euro Compagnucci oltre ad aver migliorato molto le mie doti tecniche, ha anche il merito di avermi fatto sviluppare nel momento critico dell'adolescenza quelle doti umane e caratteriali che sono fondamentali in una squadra di calcio: il rapporto con i compagni, il senso di appartenenza ad un gruppo e la voglia di vincere. Il calcio come tutti gli sport è un gioco, ma non ha senso giocare se non si da il massimo per vincere. Ovviamente in modo onesto e corretto e se si perde va bene lo stesso. Tutto questo passa attraverso sacrifici e rinunce che a 14/15 anni fanno male. Euro mi ha insegnato anche questo. E negli anni successivi questi sacrifici mi hanno ripagato tantissimo. Venendo alla nostra squadra posso solo dire che in una sola stagione vincemmo:

Allievi provinciali FIGC

Allievi provinciali CSI

Allievi regionali: 1° posto squadre dilettanti; 4° posto assoluto

Torneo di Carnevale

Trofeo Velox

In quegli anni abbiamo fatto anche delle esperienze di tornei fuori regione(Salsomaggiore Terme e Salerno); anche lì abbiamo dato prova della nostra grande forza, vincendo e dando spettacolo.
Sperando di non dimenticare nessuno, vorrei nominare i componenti di quella magnifica compagine della quale una larga parte appare in foto, ricordando anche Andrea Marangoni altro grandissimo mister ed educatore di giovani, il quale, ha guidato questa squadra nell'ultimo periodo prima di diventare "grandi".

Portieri: Salvucci Simone (Rettarolu); Zacconi Marco.

Difensori: Cocchi Andrea(Lampadina); Pallotta Pablo; Riccetti Massimo; Polizzi Giammarco; Giuseppucci Francesco (Geppo); Cesanelli Roberto (Neno); Pettinari Mauro (Stromberg); Donati Marco (Titoti)

Centrocampisti: Fratini Mirco; Paesani Davide; Bozzi Marco; Tartarelli Teddy; Ciccarelli Sergio; Damiani Simone;Lippi Andrea;

Attaccanti: Barchiesi Massimo (Gigi); Luciani Paolo; Luzi Danilo (Momò)

mercoledì 20 agosto 2008

Frasi Celebri

  • Secondo te come finirà: 1, X, 2 o prevedi qualcos'altro? (Marcello Giannini)
  • C'è spazio per la penetrazione di Penev (Sandro Piccinini)
  • I Tifosi saranno sempre nei miei cuori (Stefano Tacconi)
  • Tu vai in campo e bastona tutto quello che vedi passare. Se tocchi anche il pallone, pazienza. (Nereo Rocco)
  • A questo mondo c'è chi può e chi non può. Io può. (Angelo Massimino)
  • Sì, questa è una delle storie più belle della pagina dell'Inter. (Walter Zenga)
  • Tutti dicono: vedi Napoli e poi mori. Ma questo paese, Mori, dove si trova esattamente? (Stefano Tacconi)
  • Siamo giunti al quarantaduesimo minuto di recupero. (Enrico Ameri)
  • Attenti a non travasare quello che vi ho detto. (Pietro Anastasi)
  • Il piede continua a farmi male, andrò dal pediatra. (Franco Causio)
  • Buono questo prosciutto. Peccato sappia di pesce. (Angelo Massimino assaggiando il salmone)
  • I nostri tifosi ci seguono ovunque, in treno, in auto, in nave, perfino con dei voli charleston. (Angelo Massimino)
  • Voi giornalisti fermentate la violenza. (Riccardo Ferri)
  • Ho comprato un ruvido da restaurare. (Stefano Tacconi)
  • Fischi? Non ne ho sentiti. Solo contestazioni di gioia. (Giuseppe Ciarrapico)
  • Quando ci sono i capovolti di fronte. (Ivano Bonetti)

martedì 12 agosto 2008

Un grande goal!

SECONDA STORIA: Stagione calcistica 1996-97. La mia squadra è il Montegranaro. Campionato Nazionale Dilettanti. La partita in questione viene giocata allo Stadio di Montegranaro contro il Civitavecchia, formazione laziale di alta classifica. A noi servono punti per mantenere viva la speranza di salvezza, e siamo obbligati alla vittoria. La tensione è palpabile e la nostra squadra è prontissima alla "battaglia". Il campo è allentato dal clima invernale. L'allenatore Andrea Emili (lo ritroveremo in altre storie tra le quali "L'invasione di Foligno") che ha sostituito Dari a metà stagione, ha messo in campo un mix di giovani e uomini d'esperienza tra i quali Telloni, Fermani, Tentella, De Angelis, Cocchi, Rubini, Travaglini, Nardini, Curzi e chi vi scrive. La tattica è semplice: grande corsa, pressing a tutto campo e rapide verticalizzazioni. L'avversario è alle corde per tutto il primo tempo e oltre, ma è prorpio qui che sta la differenza spesso tra chi lotta per la salvezza e chi lotta per le alte sfere della classifica. Il nostro gol non arriva, quello del Civitavecchia sì. Si riporta la palla a metà campo con il morale sotto il fango calpestato dai tacchetti. Per fortuna a pochi minuti dalla fine riusciamo ad ottenere un calcio di rigore che Edoardo Rubini trasforma con rabbia. Il pareggio ci da un po' di sollievo ma sappiamo che prima della partita non avremmo mai firmato per un risultato del genere in quanto la nostra classifica è disperata e i 3 punti sono indispensabili. Siamo rinfrancati ma allo stesso tempo consci che non abbiamo più "birra" in corpo e sarà anche difficile per tutti finire il match. Comunque ci riversiamo in attacco sperando nella provvidenza. Calcio di punizione dalla nostra metà campo: De Angelis, dotato di un calcio molto lungo, scaraventa la palla verso l'area di rigore avversaria. C'è la respinta di testa del difensore centrale. Io sono piazzato a circa 30 metri dalla porta, leggermente spostato sulla destra e la palla sta scendendo verso di me. Sono completamente solo e la cosa più ovvia da fare è mettere la palla a terra e cercare di imbastire una buona azione per andare a concludere. In una frazione di secondo mi balena questo pensiero alla mente:"Ma se tiro e faccio gol che succede? E se faccio una cagata?". Colpisco la palla di collo pieno, al volo e con una potenza che al 90° proprio non mi aspettavo. Un siluro! Colpisce la traversa rimbalza sul portiere e va dentro. Dopo qualche secondo mi ritrovo travolto e sommerso da 10 invasati in maglia gialloblu. Dopo qualche minuto l'arbitro fischierà la fine e con un grande abbraccio anche da parte del mister mi sento l'eroe di giornata. Una bellissima sensazione...

I Carabinieri non scherzano mai:Italia-Germania 4-3; Loreto-Macerata 4-5

PRIMA STORIA: Stagione sportiva 1988-89; Partita: Loreto-Macerata Calcio; Campionato di 1a Categoria Girone C. Questa partita, che fa parte del primo campionato "dei grandi" al quale ho partecipato, è sicuramente una delle più rocambolesche che io ricordi. Nel bellissimo campo di Loreto si disputa una partita abbastanza importante per le sorti del nostro campionato, in quanto siamo ancora in piena lotta per il secondo posto con eventuale spareggio. Siamo più o meno verso la fine della stagione e c'è un bel caldo. Dopo 7 minuti su mio assist dalla destra, Giammario Cappelletti sigla l'illusorio 1-0 con un preciso tocco sottomisura nel quale anticipa l'uscita del portiere sul primo palo. Ora, purtroppo non ricordo i marcatori del Loreto, ma da quel momento per circa un'ora ci travolgono letteralmente e si portano sul 4 a 1 senza peraltro sforzarsi più di tanto. Al 25' del secondo tempo esce dal campo il marcatore del nostro unico gol Cappelletti (ricordate questo particolare). Entra Luca Ricciotti soprannominato (da Giulio Serafini) CICCINGOMMA. Poco dopo su calcio d'angolo dalla destra la "mano de dios" Trillini segna il 2 a 4 che non scompone più di tanto i locali ancora forti del vantaggio di due gol a circa un quarto d'ora dalla fine. Però quando in sospetto fuorigioco, Cherubini, la nostra punta tascabile, si invola verso la porta e sigla terzo gol, i lauretani vanno fuori di testa e noi ci carichiamo alla grande. Punizione laterale a nostro favore: il portiere del Loreto esce fuori tempo e proprio il nuovo entrato Ricciotti lo anticipa di testa e firma il 4 a 4. Noi impazziamo dalla gioia pensando di aver fatto l'impresa mentre teniamo sempre uno sguardo verso la panchina dove il nostro mister Beppe Rega, una persona molto sanguigna, è sull'orlo dello svenimento per la forte emozione. Ed è qui che a circa 1 minuto dalla fine si materializza uno dei più bei gol che abbia visto dal vivo segnato da uno dei più forti giocatori con cui abbia avuto la fortuna di giocare: Mauro Trillini. Ricevendo palla all'altezza della lunetta dell'area di rigore, spalle alla porta e con due avversari dietro, tutti aspettiamo l'appoggio al centrocampista o l'apertura sulla fascia. Un paio di finte su 30 cm e di prima intenzione trova lo spazio per un pallonetto millimetrico che si insacca alle spalle del povero portiere del Loreto. E' l'apoteosi! Quasi tutti i giocatori in campo sono a terra increduli: metà per la felicità, metà per la clamorosa rimonta subita. L'allenatore Rega è irriconoscibile. Completamente sfigurato dall'emozione insieme al diesse Cervigni. Nel frattempo esce in accappatoio dagli spogliatoi un affranto Cappelletti per la batosta della sua squadra non sapendo ciò che si era verificato. Incuriosito però dal rumoreggiare sugli spalti chiede ad un Carabiniere in servizio cosa fosse successo. Il Carabiniere gli dice che la sua squadra è appena passata in vantaggio. Lui sgrana gli occhi, ammutolisce per circa 20 secondi e poi rientrando negli spogliatoi per rivestirsi dice: "MA POSSO DA RETTA A 'N CARAVIGNERE?"

Che forma ha il pallone?


Cari amici, calciofili, giocatori, allenatori, arbitri, dirigenti, tifosi, appassionati, giornalisti e custodi dei campi da calcio, BENVENUTI nel mio blog. Oltre a parlare di me e delle mie vicende legate alla mia umilissima carriera nel calcio, qui si parlerà del calcio che ormai si è perduto nella sostanza ma anche nella forma: è veramente rotondo? O è quadrato? Dopo più di vent'anni sicuramente è cambiato, ma, ahimè, non posso fare a meno di ammettere che lo ha fatto in peggio. Che cosa ne pensate?